Reazioni avverse al cibo
Nel cane e nel gatto si possono sviluppare delle reazioni avverse verso ingredienti presenti nel cibo somministrato con la dieta abituale. I meccanismi infiammatori coinvolti possono essere di natura allergica o meno. Le allergie alimentari si sviluppano in un soggetto, predisposto geneticamente, dopo che questo ha avuto una precedente esposizione all’allergene presente nella dieta. Nel caso dell’allergia alimentare le manifestazioni cliniche tendono a manifestarsi dopo che per mesi o anni viene ingerita la sostanza responsabile.
Gli animali non sono allergici ad una particolare marca di mangime, ma ad uno specifico ingrediente presente nella dieta commerciale, questo principio vale, ovviamente, anche per quegli animali alimentati con cibo fresco preparato in casa. I più comuni allergeni alimentari sono le proteine di origine animale e vegetale maggiormente rappresentate nelle diete dei nostri animali e quindi le proteine presenti nella carne di pollo, bovino, pesce, uova, latte, soia, mais, frumento ecc.
Dieta ipoallergica
Se in un cane o in un gatto si sospetta una reazione avversa al cibo bisogna somministrare, per un numero limitato di mesi, una dieta composta da ingredienti insoliti che l’animale non aveva mai mangiato prima (dieta ipoallergica, dieta ad eliminazione o dieta privativa) possibilmente limitata ad una sola fonte di carboidrati e una di proteine.
In caso di allergia alimentare i sintomi clinici scompariranno entro 3 mesi per ritornare con la reintroduzione degli alimenti precedentemente somministrati.
Una dieta ad eliminazione con finalità diagnostiche deve essere continuata di solito per almeno 10-12 settimane. Si possono, comunque, osservare miglioramenti già a partire dalla quarta settimana. E’ molto importante che durante questo periodo la dieta non venga mai interrotta neanche con la somministrazione accidentale di piccole quantità di cibo diverso da quello adottato.
Per scoprire l’alimento responsabile del problema occorre reintrodurre ogni singolo ingrediente della dieta precedente e testarlo da solo per 2 settimane.
Trovata la sostanza responsabile del problema occorre eliminarla dalla dieta del paziente.
Al contrario, in caso di persistenza dei sintomi, viene escluso il sospetto di reazione avversa al cibo. Durante la dieta ipoallergica è bene contattare il medico nel caso di un peggioramento dei sintomi o se l’animale mostra inappetenza, vomito e/o diarrea.