Iperadrenocorticismo o Sindrome Cushing
L’iperadrenocorticismo (Sindrome di Cushing) è una patologia legata alla eccessiva produzione da parte dell’organismo di cortisolo, ormone prodotto naturalmente da parte delle ghiandole surrenali.
Anche l’uso eccessivo di farmaci corticosteroidei può causare tale malattia che ha, come tutte le malattie di origine endocrina, uno sviluppo lento con una evoluzione sintomatica graduale.
Sono colpiti prevalentemente soggetti anziani sopra gli otto anni di età. I sintomi riferibili alla malattia sono molti e differenti, ma non tutti sono presenti in ogni singolo soggetto. Un segno tipico e frequente è l’aumentato consumo di acqua e la concomitante abbondante produzione di urina.
La facile affaticabilità dei soggetti è dovuta alla compromissione di muscoli e legamenti, il cane non riesce più a saltare e frequenti sono gli improvvisi episodi di zoppia legata a lesioni legamentose.
A livello cutaneo il segno più comune è la graduale rarefazione del mantello su tutto il tronco e la perdita di pelo a livello di coda (aspetto a “coda di topo”), la cute si presenta ricoperta da scaglie oltre che soggetta ad infezioni ricorrenti. I soggetti colpiti non manifestano solitamente prurito se non in presenza di infezioni cutanee. Col tempo la cute si assottiglia, si raggrinzisce e tende a scurirsi e numerosi comedoni possono apparire sull’addome.
Nei primi stadi la malattia non è pericolosa per la sopravvivenza mentre col progredire dei sintomi può causare problemi epatici, pancreatici, polmonari, compromissioni cardiache e morte dell’animale. La malattia deve essere diagnosticata il prima possibile per instaurare una terapia idonea a ritardarne l’evoluzione, porre sotto controllo i sintomi ed evitare complicazioni importanti che possono mettere in pericolo di vita l’animale.
Punti chiave del trattamento:
1. La diagnosi di Iperadrenocorticismo deve essere confermata tramite esami ematologici e delle urine, ecografia addominale e occasionalmente tomografia computerizzata. Normalmente sono sufficienti l’esame ecografico e gli esami ematologici.
2. Il trattamento di tale malattia dura tutta la vita del soggetto e richiede un attentissimo monitoraggio.
3. Tale trattamento risulta efficace nel 90% dei soggetti, tende a prevenire il progredire della malattia e limita i segni già presenti (polidipsia, rarefazione del pelo, problemi cutanei).
Contattare il Medico nei seguenti casi:
• Nel soggetto in terapia riappaiono segni clinici ormai sotto controllo
• Il cane non mangia o presenta episodi di vomito e/o diarrea
• Il cane appare depresso